Silvia Tarter | TrentinoMese - Appuntamenti, incontri e attualità trentina - magazine trentino

LA TERZA VOLTA DI “STRIKE”: NEL MAGICO VORTICE DELLE IDEE

CHE COSA COMBINANO I GIOVANI D’OGGI? QUALCUNO DI LORO FA IL CANTANTE RAP, C’È POI CHI FA IL CUOCO, CHI L’ALLEVATRICE DI ALPACA, CHI IL DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA... ANCHE QUEST’ANNO, UNA VENTATA DI PROGETTI INNOVATIVI SONO EMERSI DALL’ORMAI CONSOLIDATO CONTEST CHE VUOLE RACCONTARE, E PREMIARE, L’INTRAPRENDENZA DEGLI UNDER 35...

Giunto alla terza edizione, l’evento annuale dedicato ai progetti innovativi dei ragazzi, trentini e non, è culminato nella serata di presentazione delle 10 migliori idee.
Si parla tanto di ragazzi rassegnati, con poche speranze per il futuro, magari costretti ad andare via dall’Italia per trovare un lavoro più stabile e che risponda maggiormente alle loro aspettative e al loro percorso di studi. E forse non si parla mai abbastanza di quelli che invece ce la mettono tutta per restare, si impegnano e con volontà, determinazione e talento hanno il coraggio di mettersi in gioco. Anche quest’anno è tornato il contest Strike! Storie di giovani che cambiano le cose, promosso dall’Agenzia per la Famiglia, Natalità e Politiche Giovanili (APF), da Fondazione Demarchi, in collaborazione con l’incubatore di imprese sociali Trentino Social Tank e la Cooperativa Mercurio. Si tratta di un progetto che mira a valorizzare i talenti dei giovani attraverso la partecipazione ad un percorso che seleziona e premia le loro storie di successo, i loro Strike appunto, i sogni realizzati o gli obiettivi raggiunti, anche dopo qualche difficoltà, per incoraggiarli e contribuire attraverso il loro esempio a stimolare l’iniziativa di tanti altri giovani a fare lo stesso. Il bando è aperto agli under 35 nati o domiciliati a Trento, Bolzano e province limitrofe (Verona, Vicenza, Belluno, Sondrio e Brescia) che abbiano voglia di raccontare e condividere la loro avventura. Le storie possono riguardare ambiti diversi: dal mondo dell’impresa al volontariato, al lavoro come liberi professionisti, e in diversi settori: culturale, sportivo, della politica o della tutela ambientale, purché, naturalmente, abbiano raggiunto un traguardo concreto da raccontare.
Ma come funziona questo percorso? I ragazzi hanno dovuto prima candidare le loro storie tramite un video di 5 minuti su www.strikestories.com, dopodiché i 10 protagonisti selezionati hanno avuto la possibilità di partecipare ad un laboratorio formativo sulle tecniche di storytelling insieme ai professionisti della Scuola Holden di Torino, per apprendere come comunicare al meglio il racconto della propria esperienza durante la serata conclusiva, davanti al pubblico e a una giuria. Il 10 novembre, infine, presso lo Smart Lab di Rovereto, si è tenuta quindi la StrikeStoriesNight, la serata di premiazione delle storie migliori. A presentare l’evento la giornalista Francesca Re, insieme al vincitore della scorsa edizione Davide Pinamonti, membro dell’E-agle Trento Racing Team, in collaborazione con il giornalista Paolo Trentini; nelle vesti di giurati invece il regista Swan Bergman, l’esperto di innovazione Alessandro Garofalo, la ex campionessa di ciclismo Diana Žiliute, dj Vic, Martina Bosetti Bertagnolli, responsabile della comunicazione delle grappe Bertagnolli e un’altra vincitrice dell’edizione 2017 Anna Fiscale, di Progetto Quid.
Come da tradizione ormai consolidata, dopo i saluti istituzionali a introdurre l’evento ci ha pensato Alessandro Garofalo, con le sue pillole di saggezza, dispensate ai giovani protagonisti, una serie di concetti chiave da tenere presente per fare innovazione: indipendenza, viaggio, serendipità, rottura del paradigma, creatività come democrazia dal basso, interculturalità, paradosso, frequentare la bellezza e ricordare la tradizione. Dopodiché, a turno, i 10 ragazzi sono saliti sul palco per raccontare i propri progetti, intervallati dalle domande del pubblico e spronati a rimanere nei tempi durante la loro presentazione, da un simpatico T-Rex del Piano Giovani di Zona di Alto Garda e Ledro, pronto ad intervenire, in caso di sforamenti delle tempistiche. In questo clima vivace e divertente anche quest’anno, ne sono emerse davvero delle belle! C’è stato chi alleva alpaca in Val di Cembra per ottenere la lana, chi si è messo a cucinare nella propria cantina e a registrare delle video ricette dei propri squisiti manicaretti, chi ha avuto l’idea innovativa, e sostenibile, di ricavare dei mattoni dal riciclo degli pneumatici.

Ma chi sono stati i vincitori di questa terza edizione? Sul podio, a pari merito, sono finiti i membri del progetto Diamoci un Taglio, Michele Purin e infine Emanuele Del Rosso.


Donare capelli per i pazienti oncoLOgici
“Diamoci un taglio” è un progetto dell’Associazione RagionevolMente, i cui membri, Serena Manara, Moreno Zolfo, Giulia Fracassi, Veronica Foletto e Orsetta Quaini, hanno organizzato e promosso in collaborazione con la LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Trento e Winner’s Capelli Vincenti, un centro di infoltimento capelli non chirurgico di Verona, una raccolta di capelli donati volontariamente dalle persone. In pratica, per ogni 800 grammi di capelli raccolti, Winner’s Capelli Vincenti dona all’Associazione RagionevolMente una parrucca in capelli naturali, che tramite la Lilt verrà messa a disposizione dei pazienti oncologici che ne fanno richiesta. Anche attraverso alcuni saloni che aderiscono all’iniziativa di RagionevolMente è inoltre possibile donare i propri capelli. (Per maggiori informazioni: http://diamociuntaglio.ragionevolmente.it/).

15 milioni per “voldemort”
Michele Purin, 25 anni, è invece il giovane direttore della fotografia del medio metraggio “Voldemort origins of the heir”, il prequel della famosa saga di Harry Potter ideato da Gianmaria Pezzato, che ha ottenuto più di 15 milioni di visualizzazioni sul canale Youtube.
Una produzione tutta italiana, girata in Trentino, dal ridottissimo budget, che è stata resa possibile grazie ad una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. La vicenda è tutta incentrata sulla figura di Voldemort, l’accerrimo nemico del maghetto uscito dalla penna di J.K. Rowling Harry Potter, di cui viene raccontata l’esistenza quando ancora non era il malvagio signore oscuro tanto temuto da tutti. Nel film, a rivestire il ruolo di Tom Riddle, il giovane Voldemort appunto, l’attore trentino Stefano Rossi.

SATIRA DISEGNATA
Il terzo vincitore è stato poi Emanuele Del Rosso, un vignettista ed esperto di comunicazione di Trento, classe 1986, che si è aggiudicato il premio Libex 2018 per le sue vignette politiche e che con il progetto #MyTakeOn vuole riportare la discussione politica sulle strade.

UN AIUTO PER IL DISAGIO
Anche quest’anno c’è stato un quarto vincitore, quello che meglio ha saputo conquistare la simpatia e l’affetto del pubblico; stavolta ad aggiudicarselo è stato il collettivo G. a. G. a. Vicenza, acronimo che sta per Gruppo Ascolto Giovani Arcobaleno. Un gruppo formato da 20 volontari impegnato nell’aiutare migranti, richiedenti asilo, vittime di tratta, omosessuali o transessuali, vittime di bullismo, di discriminazione, di violenza oppure che sono state cacciate di casa. I membri del gruppo prestano sostegno nel loro centro a chi vi si rivolge, fornendo un servizio di ascolto, orientamento, consulenza alla pari (peer to peer) e ricorrendo, per i casi più delicati ed impegnativi, anche al supporto di professionisti come avvocati, medici e psicologi. L’obiettivo è dare una risposta e riuscire a rassicurare le persone in difficoltà, facendo sentire loro che non sono sole.
Il gruppo ha vinto i 500 euro di premio del pubblico oltre al premio Storytelling, conferito dall’azienda leader nel settore della cartotecnica Favini, “per la migliore esposizione e la capacità di creare come nessun altro una grande empatia con il pubblico”, che consisteva in un set di carte di pregio.

I tre vincitori prescelti dalla giuria si sono aggiudicati invece un assegno da 1000 euro. In tuti i casi si tratta di una cifra simbolica, che vuole essere un riconoscimento e uno sprone a continuare la propria attività. Il premio dovrà infatti essere utilizzato per organizzare un evento, col supporto organizzativo di Trentino Social Tank, che possa accrescere la propria visibilità: “Questi premi sono importanti, gratificano, ma tutti i finalisti di questa sera avranno grandi possibilità anche se non hanno vinto, ha affermato a fine serata il presidente della giuria, il regista Swan Bergman, Tutti i premi ottenuti questa sera sono simbolici, non cambiano la vita, ma la cosa più importante è la visibilità delle storie e tutti voi beneficerete molto dalla visibilità che avete ottenuto.”

Tra gli altri vantaggi, della partecipazione al contest per i 10 finalisti, c’è anche la possibilità di vedere pubblicate in un volume le loro storie. Inoltre, i quattro vincitori potranno sostenere un colloquio privato con un giurato a loro scelta, per approfondire delle tematiche e ricevere utili consigli e indicazioni. Qualche opportunità in realtà è emersa già durante la serata di presentazione: a Michele Purin infatti, il direttore della fotografia in erba, è stata offerta in diretta una proposta di collaborazione per una serie tv, mentre tra i finalisti, ad Ilaria Baldo, l’allevatrice di alpaca cembrana, è stato proposto di rifornire con il proprio prodotto un’azienda tessile che produce capi di abbigliamento di lusso. Insomma, la conferma che le opportunità non mancano, anche in un contesto lavorativo difficile come quello attuale. Occorre solo trovare una strada convincente e seguirla con costanza, impegno ed entusiasmo. E così facendo, prima o poi gli Strike arrivano.