Coming out in val di Cembra

Un documentario che fa già discutere: per il tema, per l’approccio, per la lingua usata (il dialetto), per la partecipazione a festival internazionali

“Vergòt”, ovvero: che cosa c’è dietro la normalità le solite immagini oleografiche del mondo contadino? Qualcosa, certo. Ma che cosa?
Cecilia Bozza Wolf minimizza: “È una storia qualsiasi che racconta qualcosa che potrebbe accadere in qualunque famiglia”.
Già, ma anche se la regista e film-maker di “Vergot” lo racconta come un tema ordinario, questo film documentario farà parlare e scorrere qualche ruscello di inchiostro.
Un fiume, l’Avisio, che scorre sul fondovalle. Un villaggio, come tanti, nella bassa Valle di Cembra. Un ragazzo, come molti, di diciassette anni. Appena fuori dall’adolescenza, una sera, nel bagno di un locale dove si faceva musica viene “beccato” dall’autrice-regista mentre si passa una sorta di rossetto sulle labbra.
“Ma sei gay”, gli ho domandato? “Lui mi ha guardata sorpreso. Ha negato decisamente e se ne è andato borbottando. Poi, nella notte, mi ha scritto un messaggio: “Sono gay”. il resto è venuto dopo, con il tempo.


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