Coming out in val di Cembra

Un documentario che fa già discutere: per il tema, per l’approccio, per la lingua usata (il dialetto), per la partecipazione a festival internazionali

“Vergòt”, ovvero: che cosa c’è dietro la normalità le solite immagini oleografiche del mondo contadino? Qualcosa, certo. Ma che cosa?
Cecilia Bozza Wolf minimizza: “È una storia qualsiasi che racconta qualcosa che potrebbe accadere in qualunque famiglia”.
Già, ma anche se la regista e film-maker di “Vergot” lo racconta come un tema ordinario, questo film documentario farà parlare e scorrere qualche ruscello di inchiostro.
Un fiume, l’Avisio, che scorre sul fondovalle. Un villaggio, come tanti, nella bassa Valle di Cembra. Un ragazzo, come molti, di diciassette anni. Appena fuori dall’adolescenza, una sera, nel bagno di un locale dove si faceva musica viene “beccato” dall’autrice-regista mentre si passa una sorta di rossetto sulle labbra.
“Ma sei gay”, gli ho domandato? “Lui mi ha guardata sorpreso. Ha negato decisamente e se ne è andato borbottando. Poi, nella notte, mi ha scritto un messaggio: “Sono gay”. il resto è venuto dopo, con il tempo.


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http://www.curcuegenovese.it/index.php/libri/trentino-mese.html

L’Italia latitante tra le rovine “redente”

Il ritorno dei profughi rallentato dai danni e dalla burocrazia - Gli stessi irredentisti costretti ad ammettere i ritardi nella ricostruzione dei paesi devastati dalla Guerra – Per mesi il Trentino fu una provincia “occupata” dai militari italiani – Sul piano dell’efficienza amministrativa più che essere redento, “il Trentino avrebbe dovuto redimere l’Italia”

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La vita di un uomo un “filo d’erba” dentro una gavetta

Il 25 aprile ricorrono settant’anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Per l’occasione, “Trentinomese” ha recuperato un frammento di guerra, una storia minima di chi non ha storia. Da una gavetta militare trovata per caso a segonzano (Val di Cembra) siamo risaliti al militare italiano, un muratore di Boves (Piemonte) che la usò nel campo di concentramento in Germania, dove fu prigioniero per due anni. Restano l’interrogativo e le ipotesi sull’abbandono di quella gavetta in Val di Cembra. Il cimelio sarà donato al Museo Italiano della Guerra a Rovereto.
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